Un’opera di Gian Lorenzo Bernini, che finì di scolpire nel 1622.Viene rappresentato il Ratto di Proserpina da parte del re degli inferi,Plutone, e il cane Cerbero. I soggetti sono posti in un insieme che si anima di una tensione drammatica che si esprime attraverso il realismo dei particolari come la deformazione della carne di Proserpina,stretta dalla presa di Plutone, e dei capelli del Dio dell’Ade violentemente spostati dalla giovane nel tentativo di respingerlo. La storia narra che Proserpina ogni anno poteva lasciare gli inferi per tornare sulla terra da sua madre Demetra,la dea del raccolto, e svegliare così la natura e la primavera,e una volta tornata dal dio degli inferi sulla terra sarebbe tornato l’inverno.
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