Considerata parte della collezione Ludovisi , in realtà non fa parte della collezione seicentesca poichè l’opera fu rinvenuta a Roma nel 1887 durante i lavori di lottizzazione di Villa Ludovisi . Quest’opera è stata oggetto di molte discussioni a causa della forma e della tipologia del suo rilievo . La frattura della parte superiore non permette infatti di stabilire la sua forma e funzione originaria. Alcuni pensano facesse parte del trono di una statua colossale di divinità, altri ritengono costituisse la balaustra di una scala, o ancora la parte superiore di un'edicola o di un tempio. Sicuramente si tratta di un arredo di un luogo sacro, come raccontano anche le due immagini femminili ai lati intente in azioni rituali: due figure sedute su un cuscino, una delle quali è raffigurata nuda che suona il diaulos, l'altra invece indossa chitone e mantello rialzato sulla testa e brucia grani di incenso in un bruciaprofumi. Il mito e quindi la divinità per cui celebrano rituali potrebbe essere Venere, la cui nascita dalla spuma del mare a Cipro è rappresentata al centro del trono.
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